WESTPOLE

Networking management nell’era dell’hybrid working

Nel networking management si vedono i risultati delle lezioni apprese nel corso degli ultimi due turbolenti anni. Infrastrutture Desktop Virtuali (VDI), Desktop as a Service (DaaS), soluzioni di Unified Endpoint Management (UEM) per la gestione unificata degli endpoint e modelli di sicurezza zero trust sono entrati nell’agenda dei responsabili IT per restare. Il cloud è il nuovo data center e Internet la nuova Wan: occorre adattarsi.


Cosa significa networking management

Diamo un perimetro a ciò di cui parliamo. Fare networking management significa provvedere a tutto il necessario affinché la rete possa soddisfare i requisiti di prestazioni e qualità di servizio richiesti dall’organizzazione, a un costo ovviamente sostenibile. In questo “necessario” sono compresi l’hardware, il software e anche le risorse umane utili a provvedere a operazioni quali la configurazione, il monitoraggio, l’interrogazione, l’analisi e la gestione della rete.


Dall’emergenza al next normal

La pandemia è stata uno scossone che ha cambiato rapidamente le carte in tavola. Molte aziende avevano già intrapreso la strada di un graduale smart working per una parte dei dipendenti, ma certo non avevano previsto di doverlo fare così in fretta. Per consentire il lavoro da casa, l’attenzione dell’IT si è concentrata sul rafforzamento della connettività da remoto, come in effetti è avvenuto, anche con successo nella maggior parte dei casi, a scapito però di monitoraggio, della sicurezza e di una piena gestione della rete.

Poi le cose hanno preso il corso che conosciamo. Se l’emergenza fosse durata poche settimane, come si pensava all’inizio, l’IT avrebbe tenuto botta in attesa che i lavoratori rientrassero in ufficio e tutto o quasi sarebbe tornato come prima. Invece i tempi si sono allungati, si è reso necessario valutare soluzioni di networking management di lungo periodo e, infine, adattarle a un next normal caratterizzato da modalità di lavoro ibrido: l’hybrid working.


L’era dell’hybrid working

Oggi sappiamo che oltre l’80% delle PMI si aspetta di vedere almeno un quarto dei propri dipendenti continuare a lavorare a distanza per la maggior parte del tempo. A dirlo è una ricerca condotta dall’IFMA, l’International Facility Management Association, che prende in considerazione i cambiamenti in corso anche dal punto di vista della gestione degli spazi ufficio. Un’altra ricerca, in questo caso di Pwc, indica che il 69% dei dirigenti aziendali ha osservato una produttività uguale, in alcuni casi anche maggiore, dei lavoratori impegnati da casa.

Bene, ma i lavoratori cosa dicono? Secondo un sondaggio di YouGov in UK, sono molte le persone che vorrebbero tornare a lavorare dalla scrivania dell’ufficio, almeno alcuni giorni la settimana, per conservare le interazioni umane a cui sono abituate e anche per non avere le distrazioni che, inevitabilmente, ci sono lavorando da casa. Di ricerche interessanti ce n’è anche un’altra, questa è di GenGuru, secondo cui anche i lavoratori della Z generation, quelli nati dopo il 2000, considerano importanti le interazioni personali, anche se per loro “di persona” significa vedersi su Teams e Zoom.


Il networking management nell’era dell’hybrid working

Non solo in ufficio, non solo da casa. La nuova e diversa normalità è il lavoro ibrido. Perché lavorare a distanza si può, può essere anche più produttivo, ma ci sono momenti in cui l’ufficio è necessario e ci sono anche investimenti immobiliari che non possono essere dismessi di punto in bianco. Per tornare all’IT, la domanda è: come cambia il networking management nell’era dell’hybrid working? 

Il primo passo da fare è abbracciare una mentalità Cloud. Non c’è dubbio che architetture di tipo multicloud e hybrid cloud siano la risposta migliore alle esigenze di networking sicuro e flessibile che migliorano la qualità del lavoro, rendendolo più semplice, veloce, efficiente e funzionale. Poi ci sono gli strumenti:

  • Virtual Desktop Infrastructure.
  • Desktop as a service.
  • Soluzioni di Unified endpoint management.
  • Zero trust security.

Piattaforme che consentono una gestione remota della rete, ovunque e in qualsiasi momento, sicure e aperte anche allo sviluppo di architetture a microservizi, sono la nuova era del networking management. Alle aziende il compito di adattarle ai propri bisogni.

Scritto da Salvatore Ferraro – Head of Presales icons8-colore-50
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