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Performance Management, cos’è e strategia del Continuous Feedback

Un corretto Performance Management è alla base di un’azienda che voglia riorganizzarsi nell’ottica di creare un ambiente efficiente e dove il valore del lavoro viene costantemente monitorato, curato e migliorato. In questo senso, le migliori iterazioni dei sistemi di Performance Management devono essere sostenute da una base tecnologica solida e affidabile e devono sfruttare il meccanismo del Continuous Feedback (un feedback regolare, reattivo e costruttivo) per proporre nuovi consigli, effettuare valutazioni costanti e registrare i risultati ottenuti molte più volte di quanto si farebbe con una soluzione più tradizionale.

Una delle criticità che si riscontrano nell’adozione di un sistema di Performance Management non più attuale è che questo non corrisponde più alle dinamiche delle realtà aziendali di oggi: è un sistema ancora vincolato a un funzionamento del mercato sorpassato, rigido e per questo non è più di aiuto. Il Performance Management è essenziale perché contribuisce al costante miglioramento dell’azienda e ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti, che si sentono, in questo modo, parte del percorso di crescita.

Perché il Performance Management è essenziale

Il Performance Management è centrale nella rielaborazione dei processi interni dell’azienda per renderli più efficienti e allineare le capacità della popolazione aziendale agli obiettivi strategici. Eppure, spesso viene eseguito in modo non efficace. In un’indagine di McKinsey1, il 54% dei rispondenti ritiene che i sistemi di monitoraggio delle prestazioni non abbiano avuto un effetto positivo sulle performance in azienda.  

Riuscire a ottenere il vantaggio auspicato dal Performance Management però è prioritario. I vantaggi che ne seguono sono universamente riconosciuti:

  • stimola, se ben eseguito, a riconoscere e premiare il lavoro svolto nel modo corretto e porta, di conseguenza, risultati all’azienda;
  • incoraggia il team building e coltiva la collaborazione;
  • promuove un ambiente dove il feedback non viene percepito come negativo, ma, anzi, momento fondamentale in un percorso di crescita continua;
  • contribuisce alla creazione di strategie di sviluppo innovative;
  • accelera il coinvolgimento e la produttività dei dipendenti.

 

I pilastri del Performance Management

Il Performance Management si articola in varie fasi. Si parte da una fase di assessment, ossia di valutazione “as is” dello stato in azienda: come è organizzata l’impresa e il livello di maturità dei processi dei vari reparti, oltre alla cultura aziendale e come questa è recepita internamente. 

Il passo successivo viene definito Performance Management redesign: come l’azienda vuole ridefinire il monitoraggio delle prestazioni; qual è la sua prospettiva del “to be”. 

Seguono due fasi di change management. La prima riguarda i manager: devono comprendere i nuovi strumenti che saranno usati per il Performance Management, capire come allinearli agli obiettivi aziendali e immaginare le competenze necessarie per le varie parti dell’organizzazione. La seconda coinvolge invece i dipendenti e riguarda, nello specifico, come verranno valutati e come saranno premiati.

Infine, la quinta e ultima fase prevede un costante monitoraggio per valutare l’andamento del sistema di Performance Management, se i risultati stanno rispettando le attese e identificare eventuali azioni correttive.

La chiave del Performance Management: il Continuous Feedback

Per spiegare il Performance Management è conveniente usare l’analogia del missile guidato: mentre è in volo sfrutta i dati raccolti in tempo reale per rimanere sulla giusta direzione e colpire l’obiettivo. Perché per un’azienda dovrebbe essere diverso? Perché i dipendenti dovrebbero sapere se non stanno lavorando nel modo corretto soltanto quando è troppo tardi per rimediare?

Ecco che entra in gioco il Continuous Feedback, cioè un regolare flusso di feedback che stimola la popolazione aziendale a cercare riscontri da parte delle figure apicali: non perché in cerca di rassicurazioni, bensì per migliorare il coordinamento del lavoro, allinearsi agli obiettivi strategici dell’azienda e, soprattutto, considerare i nuovi dati che sono emersi per valutare le eventuali correzioni da fare. In questo modo, inoltre, chi lavora bene ha più occasioni di essere riconosciuto, anche a livello economico.

Il Continuous Feedback, in particolare, rappresenta la linfa vitale del Performance Management perché aiuta l’azienda a consolidare la sua identità. È naturale che, soprattutto per i dipendenti storici, con il tempo la mission aziendale appaia indebolita e venga percepita come più distante. Il Continuous Feedback aiuta a coltivare la vision e la mission dell’impresa e a tenerle vive. Per farlo è fondamentale configurare un rapporto regolare, costante e costruttivo a tutti i livelli, rapporto che diventi elemento naturale delle attività lavorative.

Scritto da Enrico Pavesi – Application PreSales Manager icons8-colore-50


1 Fonte: McKinsey
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