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Lavoro ibrido: non farti trovare impreparato

La sfida del lavoro ibrido non è ancora finita. Le aziende intendono procedere con il ripristino della tradizionale attività dell’ufficio, ma le aspettative dei dipendenti sono cambiate. Secondo lo European Employer Survey Report 2021 di Littler, il 62% delle aziende italiane sta organizzando il rientro in ufficio, una percentuale più alta rispetto alla media europea (52%). Tale volontà si sta scontrando, però, con le richieste dei dipendenti, che vogliono un ambiente più flessibile: non per lavorare meno, ma per lavorare meglio. 

Solo il 28% delle imprese europee intervistate, infatti, ritiene di aver organizzato dei modelli di lavoro che si allineano con le preferenze dei dipendenti. Cosa succede se la visione dei lavoratori e quella delle figure apicali non convergono? Si crea una spaccatura: di allineamento alla mission aziendale; di produttività; di organizzazione e gestione degli obiettivi. 

Perciò le aziende hanno compreso che la risposta non è né il lavoro da remoto né il completo ritorno in sede: intendono implementare un modello di lavoro ibrido perché aumenta la soddisfazione dello staff e migliora il benessere dei dipendenti e il bilanciamento fra vita privata e lavoro. 

Come fare, però, per adottare un approccio “hybrid” di successo? 

 

 

La trasformazione del lavoro ibrido 

Le conseguenze dell’applicazione di un modello di lavoro ibrido sono trasversali.  

Per esempio, bisogna far coincidere le esigenze di chi sta lavorando in sede con quelle del personale che sta operando da remoto attraverso l’uso di strumenti e soluzioni che assicurino che, da qualunque postazione di lavoro e in qualunque momento, i colleghi possano collaborare e comunicare fra loro in tempo reale. Inoltre, è essenziale configurare pratiche e tecnologie che proteggano la rete aziendale da attacchi informatici esterni in una situazione in cui – con tante persone fuori dalla sede dell’impresa – il perimetro di attacco è molto più esteso. 

È evidente che serve un nuovo modo di ragionare. 

Ottimizzare l’organizzazione dei processi interni aziendali nell’ottica di semplificare il lavoro ibrido significa, in molti casi, ripensare dinamiche che per tanti anni sono rimaste ferme. Un esempio semplice: la distribuzione dei dispositivi aziendali, come smartphone e notebook, ai nuovi assunti come parte del processo di onboarding. Come fornire i dispositivi aziendali riducendo il rischio in un contesto in cui la centralità della sede fisica viene meno? L’impiego di soluzioni innovative, come il Deploy Zero Touch, ottimizza i tempi, i costi e l’esperienza d’uso: sono la chiave per abbracciare l’essenza del lavoro ibrido.  

 

Le soluzioni per gestire il lavoro ibrido 

Lavoro ibrido significa garantire alle persone di collaborare e comunicare con i colleghi in qualunque momento, da qualunque dispositivo e in qualunque luogo si trovino.  

Questo fa nascere la necessità di strumenti che facilitino la comunicazione, la collaborazione e la condivisione. In pratica, soluzioni di smart collaboration che consentano di portare a termine delle attività avvalendosi di tecnologia e dispositivi digitali. L’azienda dovrà perciò provvedere al provisioning degli strumenti tecnologici che compongono la postazione di lavoro remota, alla predisposizione di un’infrastruttura di videoconferenza e collaboration e all’allestimento di un workplace digitale che offra la possibilità di condividere contenuti tra i dipendenti e di collaborare in simultanea su documenti e altre tipologie di supporto. Servizio che viene erogato in modalità sicura attraverso un collegamento VPN per ogni singolo utente. 

Ci dovrà poi essere la possibilità di gestire da un unico punto tutte le postazioni di lavoro usate, intese come qualunque tipo di dispositivo impiegato da qualunque posto e in qualsiasi momento. Andrebbe quindi adottato un sistema di Mobile Device Management (MDM), grazie a cui gestire in modo centralizzato tutti i dispositivi mobili utilizzati dai dipendenti.  

Questo risulta particolarmente utile se l’azienda concede il Bring Your Own Device (BYOD), cioè la possibilità di usare dispositivi di proprietà per le attività di lavoro. Infatti, il sistema di Mobile Device Management consente la configurazione del dispositivo separando la vita lavorativa da quella privata, permettendo al dipendente di utilizzare il proprio device per motivi personali senza compromettere la sicurezza dell’azienda. Inoltre, gli strumenti per il Mobile Device Management permettono di gestire in modo integrato tutte le postazioni di lavoro, indipendentemente dalla loro dislocazione fisica. Attraverso l’implementazione di questi servizi l’organizzazione si assicura che i propri dipendenti lavorino in modo sicuro anche da remoto.

 

Si estende il perimetro aziendale, la sicurezza va adattata 

Un aspetto importante del lavoro ibrido è che trasforma tutti i dispositivi usati da chi lavora in remoto in access point della rete aziendale. Ciò comporta che aumentino notevolmente le opportunità per i criminali informatici di sferrare un attacco. E di ciò deve assolutamente tenere conto chi in azienda si occupa di cybersecurity, che dovrà quindi adottare le contromisure adeguate.  

I dispositivi usati per lavorare secondo queste nuove modalità dovranno, quindi, essere configurati in modo da erigere un’elevata barriera di sicurezza rispettando le policy aziendali e attraverso l’utilizzo di precise credenziali. Inoltre, se ai dipendenti è consentito il Bring Your Own Device, tramite il Mobile Device Management dovranno essere abilitati solo quei programmi che la compagnia definisce “core”. 

 

Essere davvero pronti al lavoro ibrido 

Assicurare la produttività e il benessere dei propri dipendenti in un paradigma di tipo ibrido non è semplice. Oltre a garantire l’impiego di nuove soluzioni hardware e software in grado di sostenere questa nuova modalità “hybrid”, è necessario adottare un importante cambio di prospettiva dal punto di vista di gestione del personale. 

Il lavoro ibrido comporta la revisione dei processi aziendali per allargarli oltre i confini fisici della sede dell’impresa e implica un nuovo modo di intendere la relazione fra l’azienda e i lavoratori e fra i dipendenti stessi. È necessario, perciò, prevedere soluzioni abilitanti che creino un workplace digitale flessibile, produttivo e che sappia rispondere alle nuove aspettative del mondo del lavoro. 

 

scritto da Eleonora Greco – Head of HR icons8-colore-50

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